Tra i dolci della tradizione veronese, i Rofioi devono la loro denominazione ad una forma particolare che li rende molto simili ai ravioli.
Storia dei Rofioi di Sanguinetto
Preparati presso una delle quattro contrade di Sanguinetto, un comune veneto situato in provincia di Verona, questi tipici dolci venivano preparati il 12 settembre, in occasione della Festa del Santo Nome di Maria.
La notte precedente alla ricorrenza, i Rofioi (che in lingua italiana significa ravioli) venivano appesi alle recinzioni delle case, per consentire ai bambini di trovarli alla mattina della festa, come se fossero comparsi magicamente.
Le donne di Sanguinetto erano solite recarsi alla contrada Capo di Sotto (Cao de Soto), posta di fronte alla chiesetta della Madonna, per partecipare alla realizzazione di questi tipici dolcetti.
Nella locanda antistante, chiamata “Alla Posta”, si svolgeva una festa con allegri balli e abbondanti libagioni, un evento sgradito al parroco che lo riteneva inadatto all’atmosfera della ricorrenza sacra.
Mentre la pasta poteva essere fatta pubblicamente, la preparazione del ripieno rappresentava un’operazione segreta, effettuata dal gestore della locanda e inutilmente imitata dalle massaie che non riuscivano a riprodurre il sapore della crema contenuta nei Rofioi.
La ricetta, risalente alla seconda metà del diciannovesimo secolo, si è mantenuta sostanzialmente inalterata nel tempo, contribuendo a tramandare una tradizionale preparazione di dolciumi fritti e farciti con un ripieno la cui ricetta è rimasta segreta per moltissimi anni.
Il dolce può essere gustato alla Sagra dei Rofioi, che si svolge ogni anno nel mese di settembre, ma anche durante l’anno presso pasticcerie locali.
Ingredienti dei Rofioi di Sanguinetto
Mentre la sfoglia è costituita da materie prime tradizionali, il ripieno viene preparato utilizzando ingredienti particolari e piuttosto disomogenei, ma che nel complesso creano un sapore assolutamente delizioso.
Nella realizzazione del ripieno trovano impiego: biscotti secchi, amaretti, mandorle e cedro candito, liquori di vario tipo tra cui l’anice, cacao amaro, miele (facoltativo) e latte.
Gli amaretti ed i biscotti secchi contribuiscono a rendere l’impasto croccante e friabile insieme alle mandorle tritate che conferiscono un aroma speziato.
I cedrini creano un retrogusto agrumato e leggermente amaro che ha il compito di smorzare la dolcezza dello zucchero (o miele) e dell’anice.
La ricetta dei Rofioi
Ingredienti per la preparazione della sfoglia:
– 500 grammi di farina bianca di tipo “00”;
– quattro uova intere;
– 100 grammi di burro;
– una bustina di lievito istantaneo per dolci;
– mezzo bicchiere di vino bianco;
– mezzo bicchierino di grappa.
Ingredienti per la preparazione del ripieno:
– 200 grammi di mandorle;
– 200 grammi di amaretti;
– 100 grammi di biscotti secchi;
– 200 grammi di cedro candito;
– 100 grammi di zucchero (o miele);
– 50 grammi di cacao amaro;
– mezzo bicchierino di rum e mezzo di anice.
Preparazione della sfoglia
Dopo aver setacciato la farina con lo zucchero ed un pizzico di sale, si procede aggiungendo le uova, il burro ammorbidito (è possibile anche scioglierlo a bagnomaria) e il lievito.
Si impasta per qualche minuto fino ad ottenere una miscela morbida e omogenea per poi unirvi vino e liquori, avendo cura di amalgamare perfettamente la frazione liquida a quella solida in quanto potrebbe verificarsi una dannosa separazione degli ingredienti.
Per evitare che questo accada è consigliabile trasferire l’impasto dalla spianatoia in una ciotola e procedere con estrema lentezza, fino a ottenere una consistenza piuttosto sostenuta.
A questo punto bisogna stendere la sfoglia per realizzare fogli sottili e compatti che devono venire tagliati in quadrati di circa 5 centimetri di lato.
Preparazione del ripieno
E’ necessario tritare grossolanamente mandorle e cedrini per poi unirli agli amaretti e ai biscotti sbriciolati manualmente;
il segreto per realizzare un ripieno di ottima qualità è quello di non polverizzare gli ingredienti che devono sentirsi bene nel composto.
Dopo aver aggiunto il cacao amaro, lo zucchero ed i liquori, si miscela il tutto fino ad ottenere un impasto morbido, cremoso e disomogeneo, dove sono distinguibili i pezzi di biscotti, di cedro e di mandorle.
Si completa la preparazione mettendo un cucchiaio di ripieno su ogni quadrato di sfoglia, chiudendo manualmente i ravioli così ottenuti prima di friggerli in abbondante olio bollente fino ad ottenere una doratura omogenea del raviolo.
Completate la preparazione con una spolverata di zucchero a velo.
Questo delizioso dolce è ottimo da gustare tutto l’anno, assieme ad un bicchiere di vino o accompagnato ad una buona tazza di caffè o con il thè a colazione e, perchè no, per uno spuntino pomeridiano.
Viene preparato anche nella zona di Soave e Cazzano di Tramigna, dove prende il nome di Rufioi anzichè Rofioi.
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