“Veneti polentoni!!” Quante volte avrete sentito usare questo appellativo come frase di scherno nei confronti del popolo veneto.
Beh, qualcuno magari si offenderà pur, ma se sapesse che il nostro territorio è stata la prima regione maidicola italiana forse cambierebbe idea e sentirsi chiamare polentone magari diventerebbe motivo di orgoglio.
Il mais, si sa, è un cereale di origine americana arrivato in Italia verso la fine del sedicesimo secolo e fin da quei tempi è stato uno degli alimenti più importanti per i nostri avi, assieme alle patate.
Dicevamo che il Veneto è stata la prima regione italiana a praticare la coltivazione intensiva del mais, ma all’interno della nostra bella regione c’è ancor oggi una varietà molto pregiata e ricercata che si distingue dalle altre;
Parliamo del mais di Marano Vicentino, una cittadina di 9500 abitanti situata nell’area nord-ovest della provincia di Vicenza, in zona pianeggiante poco distante dai rilievi montuosi delle piccole dolomiti vicentine.
Si tratta di una particolare varietà che prende il nome appunto da Marano Vicentino, paese in cui l’agricoltore Antonio Fioretti alla fine del diciannovesimo secolo incrociò due qualità di mais, il “Nostrano locale” ed il “Pignoletto d’oro” di Rettorgole di Caldogno ottenendo così una nuova varietà dimostratisi fin da subito di altissima qualità, più resistente agli attacchi dei parassiti e più adattabile al clima locale.
I suoi chicchi sono di un bel colore arancione acceso a tratti rossiccio, dal quale si ricava una farina molto fine con la quale si cucina una prelibata polenta dalla consistenza morbida e molto saporita.
Ma le cose più buone si sa, sono anche le più rare.
Difatti la pianta del mais maranese non produce molti chicchi ed anche per questa scarsa redditività oggi viene coltivata da pochi appassionati coltivatori diretti concentrati soprattutto nei territori della Val Leogra.
D’altronde chi non conosce il vecchio detto “meglio poco ma buono”?
Se siete dei veri “polentoni” amanti di questa tradizionale pietanza veneta, non potete non cedere alla curiosità di assaggiarne una fatta con questo straordinario ingrediente.
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