Lo “street food”, ovvero il cibo da strada, nasce circa 10.000 anni fa (si, proprio diecimila) nel porto di Alessandria d’Egitto, dove era usanza friggere il pesce e venderlo per strada agli affamati egizi.
Furono poi i greci ad avvicinarlo al nostro paese dove fu adottato dagli antichi romani.
Nell’antica Roma cominciarono a nascere numerosi punti di ristoro che venivano chiamati “Thermopolium”, costituiti da piccoli locali fronte strada facilmente accessibili ai passanti, dove in un bancone in muratura appositamente costruito trovavano posto anfore in terracotta contenenti i cibi caldi da consumare sul posto.
Col passare degli anni ogni regione ha poi “dato alla luce” le proprie specialità culinarie da servire ad ogni ora del giorno e della notte, durante manifestazioni di ogni tipo, le sagre o semplicemente per rifocillare i moderni viandanti a bordo strada.
E noi veneti potevamo essere da meno ? Ovviamente no!!
Ecco allora spuntare fuori dal nulla lui, sua maestà “IL PANINO ONTO”, un capolavoro dell’arte culinaria, incubo costante nei sogni di dietologi e cardiochirurghi vascolari, un cibo che solo a nominarlo ti si restringono le coronarie.
Però…. che buono!!
Ci sarà sicuramente anche la versione vegana fatta con salsiccia di seitan e bacche di goji avvolte in una deliziosa pagnotta di semi di miglio, ma il vero onto è quello fatto con abbondante salsiccia grondante di ottimo grasso di maiale, “alleggerito” da strabordante cipolla e peperoni grigliati, il tutto condito con qualche salsina locale, se volete.
Abbiamo deciso di scrivere questo articolo pur sapendo che sarebbe stato breve e succinto, ma d’altronde cos’altro si può dire di una simile prelibatezza nata dall’unione di soli 4 o 5 ingredienti ?
Beh, possiamo dire……ASSAGGIATELA…. se già non l’avete fatto.
Le occasioni di certo non mancano, tra food-truck, feste e sagre a gogo.
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