La ZONCLADA è un dolce trevigiano nato in epoca medievale molto prelibato, usato anche come dono delle autorità a personalità in visita a Treviso. Questo dolce era a base di latte intero, con aggiunta di altre sostanze imprecisate, ben cotto, del peso di una libbra e venduto a sei denari piccoli ogni zonclada. Nella seconda metà del secolo scorso, il gastronomo trevigiano Giuseppe Maffioli, approfondendo le ricerche su questo dolce, ritenne di averne trovato l’antica ricetta, che prevedeva l’impiego di 10 caciottine fresche, formaggio grasso grattugiato, il tutto ben pestato e amalgamato e unito a 40 uova e a 40 bicchieri di latte fresco.
Si passa il tutto per il setaccio, si aggiungono 2 libbre di zucchero e 4 once di acqua rosata, 1 libbra di burro fresco, e una e mezza di uva passa e si prepara la farcia. Poi si prendono 2 libbre di farina bianca, 4 tuorli d’uovo, 4 once di burro e si fa una pasta. Tirata la pasta, si fodera con questa una pentola ben unta, vi si mette dentro la farcia prima preparata, si copre con la stessa sfoglia di pasta e si fa cuocere, spolverandoci infine sopra dello zucchero.
Verso gli anni ’70 del secolo scorso, fu sempre Giuseppe Maffioli a dettare una moderna ricostruzione dell’antico dolce, scrivendo la seguente ricette: “Mescolare mezzo chilo di ricotta con 2 uova, 40 g di burro fuso, 100 g di zucchero, 50 g di uvetta sultanina, altrettanto cedro candito a cubettini, un cucchiaino di cannella. Farcire una tortiera di pastafrolla e passare al forno per circa 30 minuti. Servire tiepido o freddo. Volendo, coprire lo stampo di pastafrolla con listarelle, tipo crostata o con un disco di pastafrolla, con dei tagli praticati con la rotellina. Volendo, aromatizzare con un bicchierino di rum e con rapatura di limone o di arancia.
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