La LAVANDA in Veneto – Coltivazione usi e tradizioni

Coltivazione ed usi della tradizione veneta

Lavanda made in Veneto

Quando pensiamo alla lavanda, ci vengono subito in mente le distese viola tipiche della Provenza, e cominciamo a sognare a quando mai potremmo sentirne il profumo dal vivo.
In realtà, non molti sanno che anche l’Italia ha una sua vera e propria via della lavanda, e che viaggiando da regione a regione possiamo trovare bellissimi campi, ognuno diverso tra loro per conformazione ambientale e clima.
In Veneto, in particolare, vi sono immense distese di lavanda, che ogni anno attraggono un numero sempre più in crescita di fotografi e turisti, affascinati dalla bellezza dei luoghi.

Stiamo parlando del Polesine, e nello specifico dell’Oasi di Ca’ Mello, una delle zone più affascinanti del Veneto a livello naturalistico, situata in provincia di Rovigo.
Lo scenario è davvero mozzafiato: tra antichi casolari, campi di grano, ponticelli e piccole lagune, spuntano infinite distese di lavanda che ci riportano indietro nel tempo, facendoci riscoprire il piacere dei ritmi lenti di una volta, scanditi dalla natura e dal suo evolversi.
L’itinerario lungo il delta del fiume Po, a pochi passi dal Parco Regionale, annoverato a patrimonio dell’Unesco e zona protetta, è qualcosa di surreale: a piedi o pedalando una bicicletta, vi immergerete tra le meravigliose flora e fauna delle valli che un tempo erano luogo di pesca, e vi sembrerà di ritrovarvi in un’epoca lontana, che vi farà completamente dimenticare la frenesia della vita moderna.

Coltivata in Veneto

La lavanda è una pianta arbustiva, sempreverde, caratterizzata dalla presenza di spighe, ciascuna delle quali contiene un numero variabile di fiori, profumatissimi e facilmente riconoscibili dal particolare colore che dalle tonalità del blu acceso, passa per il viola, fino alle varietà del lilla chiaro.
La coltivazione della lavanda in Veneto avviene durante l’autunno, ed il processo inizia con la concimazione minerale con fosforo, azoto e potassio, a cui segue l’impianto di piccole piantine.
Gli arbusti crescono molto in larghezza, per cui è opportuno distanziare le file di almeno un metro tra loro e a loro volta anche le piante hanno bisogno di 50-60cm di distanza l’una dall’altra sulla fila.

La raccolta dei fiori può avvenire in momenti diversi a seconda dell’uso che se ne deve fare: nel caso di infusi ed uso quindi erboristico, bisogna procedere ad inizio fioritura, se invece i fiori verranno utilizzati per uso cosmetico o di profumeria, allora è opportuno attendere il momento di massima fioritura e anche oltre.
La fioritura avviene solitamente tra giugno e luglio ed è proprio durante questi mesi che la lavanda ci regala spettacoli naturali davvero incredibili: qui lungo il fiume Po, si apre uno scenario estivo emozionante, con ettari di distese viola che durante la giornata assumono sfumature diverse, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, quando l’atmosfera si fa ancora più romantica e suggestiva.

Non solo colori e profumi…

La lavanda in Veneto è anche legata a tradizioni intramontabili, che ancora oggi influiscono sul suo uso curativo e cosmetico.
Su queste colline, la pianta della lavanda veniva coltivata fin dall’antichità per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, grazie alle quali venivano curati i problemi cutanei in genere, i reumatismi, le punture da insetto e le acne, ma anche le affezioni dell’apparato respiratorio.
Gli usi della lavanda sono infiniti e già in passato se ne erano scoperti anche i poteri sedativi contro il mal di testa, l’insonnia, il nervosismo e l’irrequietezza, oltre alle sue note proprietà antispastiche, grazie alle quali ancora oggi vengono curate coliti da stress e problemi legati alla digestione.

Lavanda in cucina? Certo che sì

Numerosi sono anche gli utilizzi della lavanda in cucina, a partire dalle tisane e dagli infusi, dalle proprietà rilassanti e calmanti.
Si possono creare anche dei mix fai da te, ad esempio accompagnando i fiori secchi di lavanda con camomilla e melissa, ne uscirà una bevanda dal sapore molto gradevole, che può essere gustata sia calda che fredda.
Ma le idee non si soffermano agli infusi perché la lavanda in cucina se sapientemente usata può benissimo diventare protagonista di numerose ricette, dai piatti dolci ai salati.
Una delle ricette più gradite è senza dubbio il risotto alla lavanda, che oltre ad essere particolarmente squisito e aromatico è anche molto bello da vedere ed il suo colore lilla sorprenderà sicuramente gli ospiti a tavola.
La lavanda trova un vasto uso anche nella preparazione di dolci, dai muffin ai cupcake, alle torte semplici da colazione, fino ai biscotti, realizzati aggiungendo all’impasto di frolla due o tre cucchiai di lavanda essiccata e qualche goccia di limone: il risultato sarà inebriante!
Oltre alla produzione di saponi e oli essenziali, noto è anche l’uso della lavanda nell’aromatizzazione in cucina, come ci suggerisce l’olio extravergine d’oliva aromatizzato alla lavanda, estremamente delizioso per condire secondi piatti di carne o per dare un tocco di eleganza alle insalate.

Infine per chi è alla ricerca di sapori più decisi, ottimi sono anche lo stinco in fiori di lavanda e il coniglio aromatizzato alla lavanda, ideali da accompagnare con un delicato purè di patate, o impiattati su un letto di carote.

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