La batata rossa o chiamata anche più comunemente patata americana, appartiene alla famiglia delle convolvolacee.
Questo tubero è stato scoperto per la prima volta nell’America tropicale grazie a Cristoforo Colombo e ad oggi viene coltivata in vaste zone d’Italia. Nel Bel Paese in particolar modo, la batata rossa è considerata una coltura di nicchia, non a caso infatti sono circa 600 gli ettari che vengono adibiti proprio per la coltivazione di questo tubero dolce.
A detenere il record di produzione è proprio il Veneto, dove ogni anno ne vengono estratte ben 10.000 tonnellate; a seguire ci sono le zone della Pianura Pontina e le coste del Mar Tirreno.
La batata rossa presenta essenzialmente le stesse forme di una patata ma è composta da una polpa arancione che dona un gusto decisamente più dolce rispetto a quella tradizionale.
La scorza è particolarmente liscia e con un colore tendente al rosso ma all’interno tende ad assumere diverse tonalità che vanno dal rosso vivo, al marrone e fino all’arancione.
Nel caso specifico del Veneto, la batata rossa viene coltivata seguendo le tradizionali tecniche antiche che prevedono una lavorazione specifica.
Per prima cosa questa verdura per nascere e svilupparsi ha bisogno di un periodo relativamente lungo, richiede infatti dai 18 ai 200 giorni.
Un fattore che incide in maniera decisiva sulla sua crescita è il clima e per tale motivo la temperatura deve sempre aggirarsi intorno ai 15-20 gradi. Fatali sono le correnti d’aria e per proprio questo essa viene coltivata in apposite serre o in zone con un basso rischio di correnti d’aria e vento forte.
La pianta ha inoltre bisogno per svilupparsi di un terreno prevalentemente sabbioso e di molta luce.
La batata rossa è molto conosciuta ed apprezzata per via delle numerose proprietà nutritive, preventive, antiossidanti, emollienti e lenitive.
Nello specifico una batata dal peso di 100 grammi è composta da circa il 72% d’acqua, 22% di carboidrati e il 3% di fibre.
Ciò che rende questo alimento così speciale è però la presenza in essa di potassio, fosforo, calcio, ferro, zinco e magnesio oltre alle vitamine appartenenti al gruppo A e C.
La sua consumazione invece non apporta all’organismo un numero elevato di grassi e proteine, in quanto non ne contiene.
Negli studi tenuti presso l’Università di Vienna e dal CNR di Padova è stato rinvenuto che mangiare regolarmente la batata rossa contribuisce a far diminuire la glicemia basale, il colesterolo e l’emogobina glicata soprattutto nei pazienti affetti dal diabete di tipo II.
Il consiglio che viene fornito e però quello di mangiare principalmente la batata rossa compresa della buccia e a crudo, in quanto tutte le sostanze nutritive sono presenti proprio nella scorza.
Questo prodotto viene preparato in cucina non solo nelle tavole italiane ma anche in quello di tutto il mondo per via del suo sapore particolarmente amabile.
Il suo gusto potrebbe essere classificato a metà strada tra la classica patata e la zucca.
La batata rossa è cosi usata come abbinamento ai classici bolliti oppure per rendere più appetitosi fritti ed arrosti ma non mancano ricette in cui viene utilizzata come ingrediente principale nei dolci.
Naturalmente può essere adattata a tutte le varie preparazioni ovvero alla griglia e al forno ma risulta essere molto appetitosa anche come accostamento ai primi piatti ad esempio negli gnocchi e lasagne oppure può essere gustata come normale contorno nel purè.
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