
Il Veneto è conosciuto come uno dei maggiori produttori di vini d’Italia, ma non solo.
Esiste un’altra bevanda alcolica derivante dalla viticoltura e che caratterizza la nostra regione; parliamo della GRAPPA VENETA, un distillato che rappresenta una eccellenza del Veneto,
Le origini della Grappa veneta
La storia della grappa veneta inizia tra Padova e Venezia tra il 1200 ed il 1300, tempi in cui la città lagunare era un importante mercato di acquavite di vino e di vinaccia che veniva esportata in Germania e nei territori d’Oriente come rimedio contro la peste e la gotta.

Fu poi grazie all’opera “De arte confetionis acquae vitae” scritta dal medico padovano Michele Savonarola, che la tecnica di distillazione dell’ “acqua ardente” fu perfezionata ed adottata dai medici e farmacisti a cui era riservata la produzione, favorendone così una più ampia diffusione, al punto che nel 1601 a Venezia fu fondata la “Congrega dell’Università degli Acquavitai”.
Pare che questa “ottima medicina” oltre che curare la gotta e la peste fosse utile come anti congelamento, sfregandola sulla pelle, per risolvere casi di intossicazione e soffocamento, e per potenziare l’effetto di altri medicamenti da ingerire.
A Conegliano, splendida cittadina incastonata nelle colline trevigiane, nel 1876 fu fondata la “Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia” (oggi I.S.I.S.S. “G.B.Cerletti” ) dove lavorò il ricercatore enologico Emilio Comboni, che con grande maestria contribuì al miglioramento qualitativo di questo distillato.
Fu tuttavia solamente nel secondo dopoguerra che la grappa perse un po della sua rusticità divenendo via via sempre più un liquore leggero e raffinato.
Tutti sappiamo che la grappa viene ottenuta mediante la distillazione delle vinacce da cui deriva la sua ricchezza di profumi e di sapori.
Ma non tutte le varietà sono uguali.
Infatti le viti predilette dai distillatori sono il Prosecco, lo Chardonnay, il Merlot, il Tocai, il Pinot, il Raboso, il Verduzzo, il Vespaiolo, il Moscato, il Cabernet, il Friularo, il Cruvajo, il Tocai rosso, il Riesling ed il Sauvignon.
La produzione veneta della grappa
Si stima che circa il 40% della grappa in Italia sia prodotta in Veneto.
Un bel vanto e motivo di orgoglio per la nostra regione.
Ai giorni nostri quasi non esiste un prodotto agroalimentare che non faccia riferimento a qualche organismo di promozione e di tutela.
E la grappa veneta poteva non averne uno tutto suo ?
Certo che no!!

Ecco allora nascere l’ “Istituto Grappa Veneta“, fratello minore dell’ “Istituto Nazionale Grappa“, che si prefigge lo scopo di tutelare e valorizzare l”acqua ardente” regionale, raccogliendo l’adesione di ben 23 aziende tra le quali figurano 12 distillerie distribuite nelle varie provincie del Veneto.
Usi…. (e costumi)
Esaurita l’utilità nella cura della peste e della gotta, la grappa può essere degustata da sola oppure aggiunta al caffè o per aromatizzare un buon dolce fatto in casa.
Molte anche le ricette per creare grappe aromatizzate con svariati tipi di frutta o di spezie, ed a volte anche con qualche simpatico animaletto come lo scorpione o un serpente, facilissime da preparare anche in casa.
Le nostre nonne la somministravano, mescolata al latte caldo, anche ai bambini con il mal di gola e la tosse, anche se in questo caso non si è ancora ben capito se lo scopo era quello di alleviare i sintomi del malanno o far addormentare profondamente i piccoletti fino all’alba.
Ottima anche come sostituta dell’acqua nel preparare il CAFFÉ ALPINO.
E come non ricordare l’effetto analgesico di qualche goccia del magico distillato applicata direttamente su quella simpatica carie dentale che ci tiene svegli la notte, o spalmata (dopo averla messa in infusione con foglie di malva) sul ginocchio colpito da artrosi….
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